Sì ai Rem ma No ai Rom

A un mese esatto dall’avvio della sottoscrizione che la nostra associazione – Cittadinanza e Minoranze – ha avviato per consentire ai rom di sopravvivere non solo al Coronavirus ma agli effetti devastanti trascinati dalla pandemia che hanno incrinato la pura sopravvivenza, è tempo di bilanci. E non solo economici.
Ecco il diario di quest’ultimo mese.
Il 26 marzo abbiamo fatto girare tra amici e conoscenti, su faceboock e sul manifesto, su Dinamopress e su altri siti amici, oltre che sul nostro (www.cittadinanzaeminoranze.it) un semplice appello: “Questa è una richiesta di aiuto” e la risposta è stata sorprendente: circa 17 mila euro e oltre 200 persone che ci hanno consentito di far tirare avanti circa trecento famiglie rom nei campi e nelle due occupazioni rom a Roma. Grazie anche all’associazione Nonna Roma che ci ha dato una mano a ditribuire viveri e con il lavoro certosino di alcuni di noi nello spartire tra le famiglie quel poco o tanto per il cibo, per pagare le bollette, per il kerosene…
Il 29 marzo l’annuncio del governo: ci saranno i buoni spesa per i più bisognosi, basta riempire un semplice modulo online e il gioco è fatto. Salvo che il modulo non è affatto semplice (tre pagine di domande tipo questionario) e che la stragrande maggioranza dei rom non sa nulla dell’online. Allora noi e molti altri riempiamo moduli che cominciano a ballare vorticosamente nei computer dei municipi senza mai placarsi: una volta perché se non sei residente non puoi mandarlo qui ma devi mandarlo lì; una volta perché devi inviare anche il retro del documento di identità romeno anche se in Romania il retro non è previsto; una volta perché la fototessera è illegibile anche se noi la leggiamo benissimo.
Solo a Roma le domande sono circa centomila. Il Comune annuncia in pompa magna che sono stati distribuiti “già” diecimila buoni spesache vanno dai 100 ai 300 euro. Quanti a Rom? Una manciata, non di più. Anche perché ultimamente il Comune ha pensato bene di affidare questo “oneroso” compito ai vigili urbani che, in molti casi, tirano a “risparmiare” forze e quattrini per cui se un documento è scaduto, se non si legge bene, se la firma non convince, se il capofamiglia non è presente, se, se, se…
Così, la ruota dell’esclusione gira sempre più veloce. E chi può (a proprio rischio e pericolo) ha ricominciato a fare quel che ha sempre fatto: frugare nei cassonetti alla ricerca di materiali da riciclare, chiedere la carità davanti ai supermercati ma con il “distanziamento” c’è poco da fare, lavare i vetri delle auto ai semafori deserti.
In pratica, nulla.
Nel frattempo, però, molti dei rom che erano rientrati nelle graduatorie per il reddito di cittadinanza, da febbraio non lo ricevono più. Perché? Non si riesce a sapere. L’altro giorno uno di loro, moglie e 6 figli, ci chiede speranzoso di leggere una lettera che gli è stata recapitata e di spiegargli cosa significa. Magari lì si trova la spiegazione del perché la sua sola fonte certa si è disseccata. Vale la pena riportarne un brano saliente:”Scopo di questa nostra comunicazione è ricordarle che entro il 23 luglio 2020 può presentare la sua dichiarazione dei redditi mediante il modello 730/2020 presso i nostri uffici”. Farebbe sorridere, se da quelle parti qualcuno ne avesse ancora la forza.
E arriviamo al REM, il Reddito di emergenza, altrimenti detto Decreto di aprile. Peccato che aprile sta per finire e che il reddito di emergenza, che andrebbe a coloro che non hanno neppure i requisiti per prendere il reddito di cittadinanza, non sia ancora stato definito. A chi andrebbe? E per quale importo mensile? E da quando? E con quali soldi?
In attesa che il governo si chiarisca le idee, a noi (e a molti altri con noi) non resta che continuare chiedere ancora a chi può di aiutare chi non può.
E lo chiediamo con maggiore convinzione a soli due giorni dal Primo Maggio perché il lavoro è un diritto di tutti, nessuno escluso.
Perché, dicevano gli zapatisti, “Para todos todo, nada para nosotros”.
IBAN: IT50V0538703241000035100781 Intestato a Cittadinanza e Minoranze, specificare “contributo per i rom”.

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