il Patto per la ripartenza

Associazioni, sindacati, coordinamenti e singole persone impegnate nella società hanno sottoscritto un Patto lanciato da Libera e fatto proprio dalla Cgil Nazionale e costruito grazie al contributo di una pluralità di soggetti collettivi che va sotto il nome di Rete dei Numeri Pari. Di questa Rete fa parte anche la nostra associazione, Cittadinanza e Minoranze.
Ecco il Patto, chi vuole può sottoscriverlo inviando una email a retedeinumeripari@gmail.com

L’Italia può ripartire davvero, dopo il lungo isolamento a cui è stata costretta dalla pandemia del Covid 19, solo se non si commettono gli errori del passato. Quelli che hanno trasformato ogni emergenza, dai terremoti alla gestione dei rifuti fino al dissesto idrogeologico, in una nuova opportunità di arricchimento e di crescita del potere delle mafie e, più in generale, di quei sistemi criminali fondati sul disprezzo delle regole, la corruzione, l’accumulazione illecita di proftti, che già condizionano la nostra democrazia.
Voci autorevoli, come la Direzione Nazionale Antima a e Antiterrorismo, la Banca d’Italia e il ministero dell’Interno, hanno già segnalato i pericoli concreti a cui andiamo incontro, nella gestione degli appalti e delle risorse finanziarie. Allarmi lanciati da subito anche dalle nostre realtà, insieme ai rischi derivanti dal venire meno di diritti sociali fondamentali, che misuriamo ogni giorno nelle aree dove più forte è il radicamento delle mafie, segnate da povertà e degrado. Mafie, corruzione, criminalità economica e ambientale sanno sfruttare l’allentarsi delle regole, in nome di una legittima urgenza, ma approfittano anche dell’acutizzarsi delle povertà, per conquistare consenso sociale e riciclare i capitali accumulati illegalmente, anche attraverso l’usura.
Potremo superare questa profonda crisi solo se sapremo uscire dalla cultura dell’emergenza e affermare quella delle regole: applicando bene e senza scorciatoie le norme che già esistono; garantendo diritti fondamentali, come il lavoro, la casa, il reddito, l’istruzione, la salute; lottando contro tutte le forme di povertà, a cominciare da quella educativa che colpisce le giovani generazioni; recuperando gli oltre 100 miliardi di euro sottratti annualmente alla collettività dall’evasione scale, per sostenere la nostra economia e ridurre il carico fiscale alle famiglie italiane. Tutto questo possiamo farlo stringendo insieme un “Patto per la Ripartenza”, fondato sull’etica della corresponsabilità. Un “Patto” a cui vogliamo contribuire con queste prime 18 proposte concrete, rivolte al Governo e al Parlamento, perché ascoltino la voce della società civile, del mondo del lavoro, delle imprese, degli enti locali, di tutti coloro che, come noi, hanno a cuore la ripartenza del nostro Paese nella legalità e nella giustizia sociale.
Insieme per una società nuova, libera da mafie e corruzione.

DIRITTI SOCIALI
1 Aumentare le risorse in dotazione al Fondo per la lotta alla povertà educativa, al fine di rafforzare le attività di contrasto alla dispersione scolastica;
2 Sospendere o, in alternativa, ridurre drasticamente gli affitti regolati dal mercato, bloccare le procedure esecutive di sfratto e prevedere un contributo per le famiglie in condizioni di povertà assoluta nel periodo di crisi economica causata dal Covid-19;
3 Estendere il reddito di cittadinanza e realizzare, al tempo stesso, la costituzione di un reddito di emergenza per raggiungere tutti coloro che sono esclusi da ogni altro intervento di sostegno;
4 Rilanciare e rafforzare il Sistema sanitario nazionale, riqualificando tutta la rete dei servizi sanitari territoriali;
5 Istituire un fondo di 5 miliardi di euro a sostegno degli enti locali, per garantire servizi fondamentali per la coesione sociale, investimenti e occupazione sui territori;
6 Regolarizzare tutti i lavoratori e le lavoratrici migranti presenti in Italia, ma attualmente sprovvisti di un regolare titolo di soggiorno;
7 Approvare un Piano di interventi pluriennale per persone senza dimora, comunità Rom e persone in condizione di detenzione, tra le più colpire dagli effetti economici e sociali della pandemia.

APPALTI
8 Rafforzare e qualificare le Centrali uniche di committenza, senza ulteriori deroghe ed elevandone le competenze tecniche;
9 Limitare alla sola fase emergenziale acuta il ricorso ai commissari con poteri straordinari;
10 Applicare gli strumenti di assegnazione, anche in situazioni di urgenza, già previsti dal Codice degli appalti, senza ulteriori deroghe;
11 Abrogare la Legge 55/2019 (Sblocca Cantieri), ripristinando il D.Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici);
12 Prevedere meccanismi di controllo preventivo e incrociato sulle imprese attraverso l’utilizzo sinergico delle banche dati esistenti, inasprendo le sanzioni in caso di affermazioni non veritiere e di inadempimento;
13 Rafforzare l’Autorità nazionale anticorruzione, anche attraverso la nomina del suo Presidente, quale autorità di supervisione del sistema degli appalti;
14 Valorizzare i sistemi di raccolta delle segnalazioni dei cittadini su speculazioni e inosservanze delle regole;
15 Semplificare e migliorare le procedure di informazione e partecipazione previste nelle Valutazioni d’impatto ambientale per nuove opere, sia pubbliche che private.

AIUTI ALLE IMPRESE
16 Escludere da qualsiasi beneficio le imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi (associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, frode, delitti ambientali etc.) e quelle che pagano le imposte nei paradisi fiscali, pur operando in Italia.
17 Introdurre l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie circa l’assenza di motivi ostativi alla concessione dei benefici previsti;
18 Prevedere la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie destinate alle imprese e del loro utilizzo coerente con le finalità previste dalle norme, attraverso l’indicazione di conti correnti dedicati e l’assegnazione di un codice identificativo.

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