Appello per riconoscere il genocidio di rom e sinti

Questo appello è scritto in una giornata importante e dolorosa per noi “zingaracci”. 75 anni fa, il 2 agosto 1944, gli ultimi 4300 Rom e Sinti rimasti nello Zigeunerlager di Aushwitz, bruciarono in una notte. Loro insieme a mezzo milione di nostre sorelle e fratelli morti durante la Seconda guerra mondiale a noi hanno lasciato il dovere di ricordare.

Ma a cosa ci serve ricordare oggi nel 2019 in Italia? Dopo una pesante campagna mediatica contro di noi che dura da 15 anni, il 78 per cento degli italiani ha pregiudizi nei confronti di rom e sinti, nell’ultimo anno gli attacchi e le aggressioni fisiche nei confronti di rom e sinti sono stati atroci, non hanno risparmiato nemmeno i bambini, ma sono scivolati nel più totale silenzio, le istituzioni italiane non hanno speso una parola. Quando Matteo Salvini ha dichiarato che i rom e sinti vanno censiti ma purtroppo “quelli italiani ce li dobbiamo tenere” hanno più reagito i media e le istituzioni europee che quelli italiani.

Oggi, 2 Agosto 2019, nessuna istituzione italiana commemora la morte di mezzo milione di Rom e Sinti. Nessuna istituzione nemmeno ha emanato un comunicato per ricordare quel sterminio razziale che riguarda anche lo stato italiano che durante la Seconda guerra mondiale ha internato e deportato Rom e Sinti italiani nei campi di concentramento appositi per “gli zingari”. Invece si parla di Salvini, del suo “buona, zingaraccia che arriva la ruspa” e di quanto consenso guadagna dicendo e scrivendo queste parole.
Questa è la prova che ormai il successo politico di chi guida la società italiana si basa sull’odio e sull’istigazione all’odio.
Per questo noi oggi commemoriamo le nostre vittime, non dimentichiamo, ma allo stesso tempo ci sentiamo ancora perseguitati, chiediamo a chi ha ancora a cuore una visione di futuro di rispetto, di convivenza e di fratellanza, di stare insieme a noi, di non tacere e di non scoraggiarsi, di non subire la prepotenza e di non piegarsi a chi urla più forte. Le nostre vittime, mezzo milione di uomini, donne e bambini che oggi ancora sono stati classificati “zingaracci”, sfregiati e disonorati per ennesima volta, sono le vittime dell’umanità intera, sono il termometro con cui si misura la democrazia e la civiltà del nostro paese, sono il monito per tutti quelli che non vogliono che quel passato si ripeta per nessuno.
Per questo chiediamo al presidente della repubblica italiana, ai presidenti della camera e del senato e ai capigruppo del parlamento italiano di riconoscere formalmente il Porrajmos, lo sterminio dei Rom e Sinti e di attuare la modifica alla legge 211/2000 che istituisce il 27 gennaio come la Giornata della Memoria, Inserendo lo sterminio dei rom e sinti restituendo la dignità a 500000 rom e sinti sterminati.

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