Testimone dell’orrore

Una testimonianza diffusa dall’UNHCR: “Sono fuggito dal mio paese a 14 anni, da solo. In Libia ci sono rimasto un anno e tre mesi, nelle mani dei trafficanti.Eravamo rinchiusi in uno stanzone, in centinaia. Mangiavamo a gruppi di dieci da una stessa ciotola. Ho visto morire i miei compagni per febbre, diarrea o mali minori. Per fortuna non mi sono mai ammalato, né ho disubbidito agli ordini degli aguzzini, altrimenti avrebbero torturato anche me con le scosse elettriche o le percosse sulla schiena”.
È quello che ci ha raccontato N., un ragazzo di appena 16 anni, sbarcato qualche giorno fa a Pozzallo insieme ad altre 450 persone.
Nel mese di giugno una persona su sette ha perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale.Questo dato preoccupante sta crescendo nonostante gli arrivi siano molto diminuiti in confronto agli anni passati.

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