Se non ora, quando?

Con questa foto il manifesto ha accompagnato l’articolo di Giansandro Merli sulle ultime vicende della “questione Rom” a Roma (lo pubblichiamo di seguito).
Nino Lisi
Vorrei proporvi di osservare la dignità, la compostezza delle due persone ritratte nella foto, persino l’eleganza della signora. Sono una coppia di Rom appena “sgomberati” dalla Polizia Locale di Roma Capitale. A loro sono rimasti solo una branda, un tavolino, un borsone e un cagnolino. Le loro espressioni non esprimono ira né indignazione, eppure ne avrebbero motivo. Esprimono mestizia e avvilimento. Sentimenti forse atavici, frutto delle angherie e delle discriminazioni che il loro popolo subisce da secoli.Tocca dunque a noi indignarci e ribellarci, perché questi sgomberi sono illegali, violano norme internazionali sottoscritte anche dall’Italia e contravvengono ai principi fondativi della nostra Costituzione.

Di questi sgomberi illegali la Sindaca Raggi mena vanto confidando che le portino molti voti, almeno quelli dei “ben pensanti”. Dovrebbero suscitare però la reazione di coloro che sanno che la Democrazia non si esaurisce nella chiamata alle urne. Di fronte a questa foto c’è da chiedersi quando ci ribelleremo: se non ora quando?

Alla ripresa dei lavori consiliari dovrà venire in discussione una mozione sulle modalità (illegali) con le quali il Comune di Roma sta provvedendo alla “chiusura” dei campi. L’ha presentata il consigliere Stefano Fassina. Quel giorno quanti non accettiamo l’ILLEGALITA’ DELLE ISTITUZIONI dovremmo far sentire la nostra voce, affinché si sappia che non tutta la cittadinanza romana è d’accordo e che non è questa la Roma che vorremmo. Non è la Roma degli sgomberi, non una città delle diseguaglianze e delle esclusioni, ma una città nella quale (art, 3 della Costituzione).

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