Ma che succede a Roma?

È questo un breve comunicato che Cittadinanza e minoranze ha voluto diffondere per dire cosa pensa dei recenti “sgomberi” a Roma.

Ma che succede nella nostra città?
Da una parte ieri è stata presentata alla stampa una Proposta di Legge – prima firmataria l’on. Giovanna Martello – per la costituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei cosiddetti “campi nomadi”nonché sulle ruberie che si sono organizzate e perpetrate ai danni di questa minoranza linguistica negletta e perseguitata, dall’altra si vanno smantellando i non molti preside di cultura democratica e di pratica della socialità esistenti a Roma.

Mentre si annuncia un’iniziativa che ha l’evidente intento di ripristinare in un’area particolarmente critica della società la legalità intesa in primo luogo come rispetto dei diritti umani da parte anzitutto delle istituzioni nei confronti dei soggetti più deboli, nel contempo una legalità di tutt’altro contenuto e di ben diversa ispirazione viene chiamata in causa per sgomberare il Centro Baobab che dava rifugio ad immigrati, in gran parte minori non accompagnati, per dare “Avviso di sfratto”alla sezione Anpi «Giordano Sangalli» di Centocelle (è avvenuto l’altro ieri) per sgomberare manu militari il CSOA Corto Circuito (è avvenuto ieri). E non si tratta che degli ultimi anelli di una lunga serie di sfratti in nome di una male intesa legalità

Nel primo caso perché i locali dovranno essere assegnati per bando pubblico a pagamento; nel secondo perché una struttura momentanea e precaria come un tendone – installato all’interno di un’area cintata, viene considerato abuso edilizio, o perché dopo molte domande inevase si sta costruendo un manufatto in sostiruzione di quelli andati distrutti per due incendi. A Roma! Città dove veri abusi edilizi, piccoli, grandi e grandissimi sono stati e vengono tuttora commessi senza che alcuno intervenga per impedirlo o sanzionarlo.
Qual è la legalità che si vuole affermare?
Quale idea e quale pratica di democrazia si vuole sostenere?
Quale è la socialità sulla quale si vuole fondare la convivenza in questa città?
Sono interrogativi ai quali dovrebbero dare risposte concrete e tempestive in primo luogo le Istituzioni di prossimità, cioè l’Amministrazione di Roma Capitale e le Amministrazioni Municipali.
Ad esse chiediamo pressantemente di prendere posizione senza ambiguità.

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