Il preservativo è “bianco”

C’è una notizia di queste ore non particolarmente “decisiva” per le sorti del nostro sofferente paese ma che dice molto. Si tratta dell’emendamento presentato dai 5Stelle (anzi, ancora prima, dal Pd) e ritirato dagli stessi rappresentanti di maggioranza perché ai loro soci della Lega non piaceva. Si tratta della proposta di distribuire gratis i preservativi a tutti i giovani al di sotto dei 26 anni, ai richiedenti asilo e ai migranti beneficiari di protezione internazionale.
Questo articolo di Elisabetta Ambrosi uscito sul Fatto Quotidiano merita di essere letto.Eccolo.

Ci sono notizie che più di altre ti colpiscono per il loro valore simbolico. Scelte politiche di piccolo impatto sociale – ma poi non è vero, visto che le malattie sessuali sono in aumento costante – ma di valore simbolico devastante. Una di queste è quella dell’emendamento sul condom agli immigrati. I 5stelle hanno deciso di lasciar cadere la proposta da inserire nella manovra che prevedeva contraccettivi gratuiti non solo per i migranti beneficiari di protezione internazionali e i richiedenti asilo, ma anche giovani, persone con basso reddito, donne che hanno partorito da poco o recentemente abortito, persone affette da Hiv o malattie sessualmente trasmissibili.

La deputata Giuditta Pini del Pd aveva protestato perché, a suo dire, i 5stelle avevano di fatto copiato la sua stessa proposta. Fatto che non sarebbe tanto grave se poi l’emendamento fosse passato. Ma così non è stato, perché la Lega ha stoppato subito la proposta. E a meno che non si tratti di una strategia dei 5stelle per mostrare tutto il razzismo leghista, cosa che purtroppo non è, questa decisione annunciata dal capogruppo alla Camera Francesco D’Uva fa gelare il sangue. Primo, perché a rimetterci non sono solo gli immigrati, ma anche categorie deboli, malate e persone a basso reddito. Sul tema della contraccezione gratuita ho spesso scritto perché lo trovo un elemento base di ogni società civile, specie in quelle dove non c’è educazione sessuale, dove pillola e condom costano decine e decine di euro. Dove, appunto, cresce l’Hiv e con esso anche altre malattie gravi, proprio grazie a ignoranza e, spesso, mancanza di reddito necessario a comprare i contraccettivi (direte, costano poco: ma una scatola di condom che costa dieci euro non è poco per un ragazzino o un disoccupato. E comunque rendere gratuita la contraccezione, come alcune regioni hanno fatto, contribuisce a cambiare anche la cultura, ovvero fa sì che la contraccezione sia più accettata, come in qualsiasi Paese normale).

Si dirà: ma perché bisognava andare allo scontro frontale, invece di lasciar fare alle Regioni, mettendo un emendamento che unisse immigrati e italiani e provocando così le ire della Lega? Se ci riflettete bene, e senza essere moralisti o chiamare in causa fascismi vari, si tratta di una riflessione agghiacciante. E totalmente, completamente anticostituzionale, se ancora la Costituzione e il diritto garantiscono la parità tra cittadini e ancor prima tra esseri umani. Il governo ha fatto cadere una norma utilissima a livello sociale e sanitario – e che tra l’altro, en passant, dovrebbero volerla proprio quelli che temono che gli immigrati portino con sé malattie anche sessuali, ma non è certo questo il punto – per negare il condom ai richiedenti asilo e ai beneficiari di protezione internazionale? Siamo arrivati davvero a questo punto? Davvero una politica e rappresentante istituzionale come Giorgia Meloni definisce questa proposta sanitaria “choc”, visto che “gli italiani dovranno pure pagare i preservativi a chi si dichiara richiedente asilo”, una norma che in qualsiasi Paese civile europeo passerebbe nel completo silenzio perché ovvia e quindi da tutti accettata?

Negare il condom agli immigrati, nella maggioranza giovani uomini, significa solo una cosa: che tu, quegli immigrati, non li consideri esseri umani. Perché la sessualità fa parte dell’essere umano, dell’essere una persona. Invece noi guardiamo a chi arriva come un subumano, non come un uomo che ha anche bisogni sessuali. Parlare della sessualità degli immigrati è un tabù totale. Politici rozzi seguiti da un’opinione pubblica alla deriva su questi temi pensano che gli immigrati non abbiano diritto al sesso, che se lo fanno qui nel nostro Paese sono sicuramente bestie e che quando lo fanno, nella maggior parte dei casi, lo fanno con violenza, per stuprare, per prendere le nostre donne e violarle. Per gli immigrati non c’è diritto a una sessualità normale. Ed è inutile ricordare che non esistono “gli immigrati” ma ogni persona è diversa, è inutile ricordare che tanti di quelli che arrivano sono giovanissimi adolescenti di 15 e 17 anni, ragazzini che non farebbero male a nessuno e che tuttavia hanno impulsi e desideri sessuali esattamente come li hanno i nostri figli, a cui mettiamo il condom dentro lo zaino per stare tranquille e sicure. È inutile ricordare che le nostre donne sono uccise nella maggioranza assoluta dei casi da italiani, in un’escalation che, tra l’altro, non si ferma più.

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