Il pasticciaccio dei buoni spesa

Anna Pizzo
La prima settimana del “distanziamento” obbligatorio sono andata a fare la spesa nel negozietto di frutta e verdura del paese nel quale quasi eravamo quando è scattato il coprifuoco e dove abbiamo la casa di vacanza. Le arance da spremuta costavano 0,99 al chilo, La settimana successiva le stesse arance costavano 1 euro e 40 e la terza settimana due euro. Così ho deciso di rinunciare alla spremuta, più per l’indignazione che altro. Il rincaro dei prezzi su alcune “merci” non si spiega se non con l’impazzimento generale per cui chi può cerca in qualche modo di “risarcirsi” dei danni causati dal virus. Devono aver fatto lo stesso anche a Roma per la consegna dei buoni spesa che, manco a dirlo, hanno suscitato l’ennesimo pasticciaccio. Sì perché il comune ha assegnato l’appalto (che non ha bisogno, in questa emergenza, di alcuna gara) ad una ditta francese, la Edenred, che inizialmente aveva proposto una prezzo più basso di quella che gestisce i buoni pasto per i dipendenti comunali, la Repas. Solo che la Repas aveva poi abbassato i prezzi ma troppo tardi, indietro non si torna. Anche se, a ben vedere, il pugno di ferro costa un bel po’, esattamente 7 euro per ogni buono pasto consegnato, mentre con la Repas sarebbe stato gratis. Moltiplicate i 7 auro per le 80 mila domande (anche se si spera che un certo numero verrà “evaso” attraverso le app) che giacciono sulle scrivanie dell’ufficio rom del Comune di Roma e vedrete che si tratta di una bella sommetta.
Ma le sorpese non finiscono qui. Al momento il Comune informa di avere smaltito 10 mila buoni spesa ma, per quel che ci risulta, i rom sono solo una manciata. E sapete perché? Perché in alcuni campi il buono spesa (per ora) viene consegnato solo a chi un paio di anni fa sottoscrisse il famoso/famigerato (?) patto tra rom e comune sul piano per il superamento dei campi. Così è capitato che in un campo sono stati consegnati solo 8 buoni ai “buoni” e niente ai disobbedienti.
Scene di quotidiana meschinità istituzionale a cui va aggiunta, ma è solo la ciliegina, che a chi percepisce “anche” il reddito di cittadinanza il buono si riduce a 100 euro. Prendere o lasciare.

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